La stampa britannica lo ha definito una delle bacchette più carismatiche della nuova generazione di direttori russi. Pianista e clavicembalista specializzato nella prassi esecutiva antica, ha esordito negli ultimi anni sul podio di eccellenti formazioni quali i Berliner e i Münchner Philharmoniker, la London Philharmonic e la Royal Concertgebouw Orchestra. È Maxim Emelyanychev il protagonista del concerto che Lingotto Musica propone martedì 7 febbraio, alle 20.30, all’Auditorium “Giovanni Agnelli”. Un atteso debutto per il maestro 34enne, impegnato in un omaggio al sinfonismo di Mozart, suo autore di riferimento, alla guida de Il Pomo d’Oro, ensemble affermato nel campo dell’interpretazione storicamente informata di cui è Direttore principale dal 2013.
Il programma della serata si dipana dalla freschezza giovanile della Sinfonia n. 29 in la maggiore KV 201 (1774), composta sull’esempio di Haydn da un Mozart 18enne tornato a Salisburgo dopo un soggiorno a Vienna foriero di preziosi stimoli artistici, alla piena maturità della Sinfonia n. 40 in sol minore KV 550 (1788), penultima prima della «Jupiter» e seconda della grande trilogia finale, ammirata per l’intensità del sentimento e la nuova vibrazione umana che la percorre. Incastonato fra le due sinfonie è il Concerto per oboe in do maggiore KV 271k (1777), scritto per Giuseppe Ferlendis, solista dell’orchestra di Salisburgo. Nota per la sua spigliatezza melodica ed eleganza sonora, la pagina è affidata al russo Ivan Podyomov, primo oboe della Royal Concertgebouw Orchestra dal 2016.