La musica come strumento di dialogo e coesione sociale alla portata di tutti. Prende le mosse da questa premessa Sotto lo stesso cielo. La musica che include, il festival ideato da Lingotto Musica in coproduzione con Fondazione Sermig – Arsenale della Pace che dall’11 al 13 ottobre si articola in un lungo weekend di concerti, conferenze e flash mob diffusi a ingresso gratuito negli ambienti dell’Arsenale della Pace di Torino, nelle chiese e nei centri di formazione dei quartieri torinesi Aurora e Barriera di Milano. Concepito allo scopo di dar vita a un sistema di azioni performative e divulgative che restituiscano alla musica la sua funzione di stimolo alla partecipazione attiva “dal basso”, l’iniziativa intende portare la cultura musicale in periferia, fuori dal perimetro abituale delle sale da concerto. Il progetto, di durata triennale, è vincitore dell’Avviso pubblico “Torino, che cultura!”, finanziato con fondi PN METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD 2021-2027 – TO7.5.1.1.B – SOSTEGNO ALL’ECONOMIA URBANA NEL SETTORE DELLA CULTURA.
«Nella prima edizione del festival Lingotto Musica e Fondazione Sermig metteranno in contatto civiltà musicali lontane fra loro, nel tempo e nello spazio, attraverso un giro del mondo in cui troveranno voce i suoni e le tradizioni di Africa, Australia, America latina, Est Europa, Armenia, India e Iran, senza trascurare il repertorio classico occidentale che nell’esotismo ha spesso trovato una sua specifica fonte di ispirazione. Saranno così rappresentate le molteplici etnie che popolano il territorio in cui le attività si svolgono, a ideale testimonianza di quanto le diversità possano interagire e convivere con profitto in un quadro valoriale armonico e condiviso», afferma Luca Mortarotti, direttore di Lingotto Musica.
«Sotto lo stesso cielo è un progetto che Sermig – Arsenale della Pace e Lingotto Musica hanno ideato e promosso per diffondere la cultura della reciprocità, del dialogo e del rispetto attraverso la musica, da sempre al centro del Laboratorio del Suono e dell’Arsenale stesso. La musica, con il suo potentissimo linguaggio emozionale, permette di stabilire un contatto con nostri simili di altre nazionalità, idiomi ed etnie, favorendo lo scambio e la circolazione di idee, educandoci all’ascolto e alla ricerca della bellezza, condizioni alla base di una società civile evoluta. La chiave per una convivenza armoniosa, proprio come accade in musica, in un coro o in un’orchestra, sta nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità, non nel tentativo di omologare tutto e tutti», afferma Mauro Tabasso, direttore del Laboratorio del Suono – Sermig.
La mission della prima edizione del festival, intitolata Consonanze dal mondo, è doppia: innanzitutto divulgativa, con conferenze a cura di esperti etnomusicologi che rifletteranno sul tema della multiculturalità in ambito musicale all’Auditorium del Sermig e al Centro di formazione professionale Valdocco. Non mancheranno però i momenti performativi con ensemble e artisti quali il Trio Caminantes, composto da Lautaro Acosta (violino e corde), Angelo Palma (chitarra e voce, charango, kena, tiple, siku) e Miguel Angel Acosta (chitarra, voce, charango) e impegnato con le sonorità dell’America latina e delle tradizioni andine all’Auditorium Sermig (venerdì 11 ottobre, ore 20.30); il trio M.E.T.E. (Music Enlightens the Earth), nato dall’incontro tra Ludovico d’Apollo (contrabbasso, basso elettrico), Riccardo Di Gianni (chitarre, sitar) e Elias Farina (batteria, tamburi), che con interventi di musica jazz, funk, prog, scale indiane e ritmi africani si alternerà con il fuoriclasse del didjeridoo aborigeno Papi Moreno alla Parrocchia Maria Ausiliatrice (sabato 12 ottobre, ore 11); l’ensemble di fiati Running Flutes, protagonista all’Auditorium del Sermig di una cavalcata musicale dal barocco alla musica di oggi dedicata all’antico Egitto, che si colloca nell’ambito del cartellone “Incanto egizio. Scoperte musicali, esplorazioni sonore del passato”, promosso da Sistema Musica per i 200 anni del Museo Egizio di Torino (sabato 12 ottobre, ore 20.30); la Bandakadabra, marching band che animerà in uno spettacolo-concerto itinerante le aree mercatali di Porta Palazzo e del Gran Balôn (domenica 13 ottobre, ore 11). Infine, il concerto conclusivo alla Chiesa di San Gioacchino (domenica 13 ottobre, ore 20.30), realizzato in collaborazione con il Laboratorio del Suono – Sermig, vedrà il celebre pianista iraniano Ramin Bahrami, vera star del festival, confrontarsi con le origini musicali del mondo persiano accanto all’Orchestra Giovanile dell’Arsenale della Pace diretta da Mauro Tabasso e composta da oltre 70 elementi dilettanti e professionisti di varie provenienze e culture.
Tutti gli eventi (eccetto Le Mille e una nota e Bandakadabra on the street) sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.