Con la stagione 2018-2019 Lingotto Musica compie 25 anni. Un quarto di secolo vissuto con passione che ha portato Torino ad essere una delle capitali europee della musica sinfonica.
La nascita dell’Associazione Lingotto Musica affonda le sue radici nella storia del riutilizzo a fini musicali dell’omonima storica struttura industriale torinese; una storia che racconta di una prima “camera acustica” nell’ex sala presse dello stabilimento, per un pionieristico concerto dei Wiener Philharmoniker e di Claudio Abbado organizzato dalla Fiat. Da quell’occasione nacque l’idea di realizzare all’interno dell’edificio del Lingotto, all’epoca in via di ristrutturazione, un auditorium, intitolato poi a Giovanni Agnelli e progettato dall’architetto Renzo Piano con la consulenza dell’ingegnere acustico Helmut Müller.
L’inaugurazione della sala fu tenuta a battesimo il 6 maggio 1994, nuovamente da Claudio Abbado, questa volta alla guida dei Berliner Philharmoniker, che fecero echeggiare tra le rinnovate mura della vecchia fabbrica le note della Nona Sinfonia di Mahler, dando così il via alla fortunata rassegna dei Concerti del Lingotto. Per festeggiare questo importante anniversario tornerà “logicamente” la leggendaria formazione tedesca che tenne a battesimo la nostra sala e che il 2 maggio 2019 sarà protagonista del concerto conclusivo della stagione con un programma dedicato a Berlioz, Debussy e Wagner. A guidarla ci sarà Daniel Harding, pupillo di Abbado e uno dei direttori più amati da me e dal nostro pubblico. Fu proprio Abbado suggerì di chiamarlo a dirigere, non ancora trentenne, la rassegna pluriennale chiamata Sintonie che accompagnò dal 2003 l’ingresso di Torino nell’anno delle Olimpiadi Invernali del 2006. Nonostante il grosso impegno economico che questo appuntamento comporta, ho deciso di mantenere invariati i prezzi degli abbonamenti, in segno di ringraziamento nei confronti del nostro pubblico, per la costanza con cui ci segue e per la fiducia che ha riposto nelle mie scelte in tutti questi anni. Il rapporto con i Berliner non si limiterà al concerto conclusivo, ma sarà consolidato da un altro appuntamento con i loro 12 Violoncelli che si terrà il prossimo 24 febbraio e condurrà il pubblico del Lingotto in un viaggio attraverso le epoche e i repertori più diversi, partendo dalla Germania barocca di David Funk per approdare alle seducenti sonorità dell’argentino Astór Piazzolla.
Inauguriamo con la Missa Solemnis di Beethoven, una pagina straordinaria che per la prima volta riusciamo a inserire nella nostra programmazione. A interpretarla ci sarà l’Hofkapelle Stuttgart, formazione fondata e diretta da Frieder Bernius che ha raggiunto la notorietà internazionale per la qualità delle sue esecuzioni su strumenti originali. Il secondo appuntamento riporta al Lingotto una delle compagini da noi più amate, la Mahler Chamber Orchestra, che sarà diretta dal giovane violinista e direttore Pekka Kuusisto, nuova scoperta che attendiamo con grande interesse. Kuusisto sarà interprete del Concerto per violino di Čajkovskij, inaugurando così una serie di appuntamenti che vedranno gli strumenti ad arco indiscussi protagonisti della rassegna. Un’altra novità è il terzo appuntamento stagionale con l’ensemble spagnolo Forma Antiqva, diretto da Aarón Zapico. Molto stimolante il programma della serata che oscilla tra il primo Settecento di Händel e Vivaldi e il Novecento di un giovane Britten. Anche qui il violino è protagonista nel ciclo delle Quattro Stagioni vivaldiane, pagine tra le più amate dal pubblico, anch’esse assenti da molti anni nelle nostre stagioni. Gidon Kremer, Mario Brunello e la Kremerata Baltica salgono sul podio del Lingotto nel concerto del 19 dicembre con un originale programma monografico dedicato a Mahler, che associa musica da camera e trascrizioni per piccola orchestra di grandi pagine sinfoniche, così come è nelle corde della formazione, sempre impegnata nel proporre programmi insoliti e stimolanti. Ancora una violinista di prima grandezza nel concerto che a febbraio vede l’esordio al Lingotto della Gürzenich-Orchester Köln diretta da François-Xavier Roth, con Isabelle Faust interprete del Concerto per violino di Mendelssohn.
Il concerto di aprile rappresenta per me un duplice motivo di soddisfazione: per la prima volta nei nostri concerti viene a dirigere Antonello Manacorda, direttore che conosco sin ragazzo e che io stessa presentai ad Abbado che lo prese come primo violino dell’allora neonata Mahler Chamber Orchestra. Ciò che avvenne dopo è storia nota e oggi Manacorda è uno dei giovani direttori italiani emergenti più significativi, direttore principale della Kammerakademie Potsdam, formazione che con lui è salita alla ribalta grazie alle recenti incisioni molto apprezzate dalla critica internazionale. Con loro, per il Concerto per violoncello di Schumann, il giovane Maximilian Hornung, che due anni fa abbiamo ospitato nella rassegna Lingotto Giovani. Un’altro prodigioso violinista, nella duplice veste di solista e direttore, è Leonidas Kavakos, che alla testa della Chamber Orchestra of Europe proporrà un programma di sicuro impatto con il Concerto n. 3 di Mozart, Pulcinella di Stravinskij e l’Eroica di Beethoven. Come di consueto tre concerti saranno preceduti da altrettante conferenze: avremo infatti il nostro amico Giorgio Pestelli che ci parlerà della Missa Solemnis nel concerto inaugurale e Antonio Rostagno che in occasione del concerto conclusivo terrà un interessantissimo incontro sulla storia dei Berliner Philharmoniker. Per il secondo anno inoltre riproponiamo un incontro-intervista con uno dei direttori presenti in stagione, dopo l’esperimento, assolutamente riuscito, che quest’anno ha visto Antonio Pappano dialogare con la giornalista Susanna Franchi. Il prossimo 26 marzo sarà infatti Alberto Mattioli a intervistare Antonello Manacorda.
La rassegna Lingotto Giovani prosegue nel solco tracciato durante le scorse stagioni, con il coinvolgimento dei migliori strumentisti emersi negli ultimi anni nei più prestigiosi concorsi internazionali. Tre recital pianistici e tre differenti organici da camera scandiscono questa nuova edizione, che nella straordinaria acustica della Sala Cinquecento del Lingotto vede come elementi di spicco i pianisti Ivan Krpan (vincitore del Concorso Pianistico «Ferruccio Busoni» nel 2017) e il pianista ungherese Zoltán Fejérvári (Borletti Buitoni Trust Fellowship nel 2016 e vincitore nel 2017 del Concours Musical International de Montréal). Sempre nell’ottica della divulgazione musicale, Lingotto Musica ha stretto un accordo con l’Università degli Studi di Torino, grazie al quale tutti e sei i concerti della rassegna saranno introdotti dai migliori studenti del corso di laurea in DAMS. Sono inoltre lieta di annunciare che per il secondo anno consecutivo riproporremo il concorso di critica musicale, Scrivere di musica dal vivo, destinato ai giovani tra i 14 e i 26 con l’obiettivo di stimolare in loro un ascolto critico e consapevole.
Oltre alle conferenze introduttive ai Concerti del Lingotto, l’impegno divulgativo di Lingotto Musica prosegue con un nuovo ciclo di Lingotto per le scuole, tre incontri pensati per i ragazzi dei licei e degli istituti superiori, ma aperti a tutti gli appassionati, a cura di Antonio Rostagno, che si soffermerà sulla figura di Igor Stravinskij. Per la prima volta invece sono orgogliosa di annunciare il nostro ingresso nelle scuole elementari con un progetto in collaborazione con i Piccoli Cantori di Torino diretti da Carlo Pavese. L’iniziativa si intitola Ogni canto vale e consisterà in una serie di laboratori di canto presso le scuole coronati da un concerto conclusivo in Sala Cinquecento.
Per concludere un’altra inedita iniziativa metterà insieme le due anime che hanno accompagnato la mia storia professionale. Lingotto Musica organizzerà infatti una mini rassegna di due concerti, intitolata (as)saggi musicali che coinvolgeranno i migliori allievi delle masterclass strumentali organizzate dalla De Sono Associazione per la Musica e tenute da Alessandro Moccia (violino), Simone Briatore (viola) e Thomas Demenga (violoncello).
Torino, 23 maggio 2018
Il Direttore Artistico
Francesca Gentile Camerana